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Approfondimenti sul Contratto di Licenza d'Uso del Software

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La licenza d'uso è un contratto che riguarda la "distribuzione pacchettizzata" del software (cioè dei diritti spettanti sul software) dove un autore sviluppa un prodotto destinato al consumatore in generale e non rispondente alle esigenze di un richiedente specifico. Questa tipologia di contratti è caratterizzata dal principio di libertà della forma e, in assenza di regolamentazione, si è sviluppata nelle più svariate configurazioni, adottando molte delle sue caratteristiche del sistema statunitense. I problemi giuridici maggiori si sono sviluppati negli anni precedenti l'entrata in vigore del d.lgs. 518/1992 che ha modificato la legge sul diritto d'autore (LDA) perché allora il dibattito riguardava la possibilità di fornire una tutela ai programmi per elaboratore (ovvero un qualche diritto agli autori di programmi per elaboratore). Successivamente a tale novella, che ha riconosciuto un certo tipo di tutela a tali prodotti, i problemi hanno riguardato, e continuano a riguardare esclusivamente la loro natura giuridica: le licenze d'uso del software, non corrispondendo ad alcun tipo legale e presentandosi nelle più svariate forme, hanno bisogno del lavoro della dottrina o della giurisprudenza cui spetterà stabilirne la natura e la disciplina applicabile caso per caso, vuoi che si propenda per assimilarli ad un contratto di vendita vuoi invece che si considerino alla stregua di contratti di locazione.

La Responsabilità Degli Internet Service Providers (Isp)

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Internet consente oggi giorno di fare una grande quantità di cose, dall'invio di semplici messaggi, immagini, o filmati alla comunicazione all'interno di newsgroups, mailing lists, chat line, social network, fino alla costruzione di pagine Web personali. Questo comporta il rischio che possano verificarsi violazioni e illeciti da parte degli tenti utilizzatori della rete, tra i quali si ricorda:

  • la violazione delle norme sul diritto d'autore, che si realizza quando documenti, immagini ed altre opere protette vengono riprodotte e pubblicate sulla rete senza la necessaria autorizzazione da parte dell'autore o del titolare dei diritti su di esse;
  • la diffamazione, avvenuta mediante l'invio di materiale offensivo o la pubblicazione di materiale offensivo su siti internet o social network;
  • la violazione delle norme sul buon costume e contro lo sfruttamento sessuale dei minori, con la pubblicazione di materiale pornografico;
  • la violazione delle norme sull'ordine pubblico, con la pubblicazione, ad esempio, di materiale di stampo terroristico;
  • la violazione del diritto alla riservatezza, che si ha quando dati riservati o segreti relativi ad un individuo o ad un'organizzazione vengono resi pubblici su un sito internet;
  • la concorrenza sleale, nel caso di informazioni false o diffamatorie messe in rete tra imprese concorrenti;
  • la violazione delle norme sulla protezione dei marchi.

I Pagamenti Elettronici sul Web

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Il tema dei pagamenti elettronici rappresenta oggi uno degli argomenti più caldi e vivaci nel panorama europeo e italiano. Si tratta di un mercato i cui contorni non sono ancora totalmente definiti, ma che coinvolge un numero di attori sempre più elevato ed è oggetto sia dell'Agenda Digitale Europea che dell'Agenda Digitale Italiana. Le principali motivazioni che giustificano il passaggio dai pagamenti in contanti all'adozione sempre maggiore dei pagamenti elettronici sono molti:

  • l'aumento della trasparenza e della tracciabilità dei pagamenti;
  • la riduzione dei costi di transazione e di gestione per gli operatori del sistema;
  • la riduzione dei prezzi per i consumatori finali;
  • la maggiore sicurezza complessiva;
  • la possibilità di integrazione con altri mercati.

L'obiettivo dei governi nazionali e di quello europeo è realizzare una reale integrazione e standardizzazione dei sistemi di pagamento. La presenza di standard comuni porterebbe, infatti, all'aumento della concorrenza anche a livello transnazionale, incrementando gli effetti di scala a tutto vantaggio degli operatori e degli utenti finali, che avrebbero maggiore possibilità di scelta, condizioni d'accesso più trasparenti e la garanzia di livelli di sicurezza maggiori. Quest'elemento appare fondamentale nel momento in cui si prendono in considerazione scenari innovativi, come quelli legati ai mobile payments.

La Tutela dei Nomi di Dominio sul Web

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Il nome di dominio (chiamato anche nome a dominio o domain name o host name) è l'indirizzo di un sito web. Per poter approfondire il problema della sua tutela e della disciplina giuridica applicabile, occorre prima soffermarci brevemente sulla sua natura.

La trasmissione di dati fra computer collegati a Internet ha luogo grazie ad alcuni protocolli di comunicazione universalmente accettati (standard), i più importanti e conosciuti dei quali sono il protocollo TCP (Transmissione Control Protocol) e il protocollo IP (Internet Protocol). Questi sono due strumenti fondamentali per il funzionamento della rete internet, in quanto responsabili della trasmissione, dell'instradamento e della ricezione dei pacchetti di dati e quindi delle informazioni. Insieme a questi due protocolli, troviamo un altro importantissimo elemento che è il Domain Name System (DNS). Attraverso l'IP ciascun computer collegato alla rete è individuato da una stringa numerica che ne rappresenta appunto l'indirizzo IP e che consente di accedervi attraverso la rete. Questa stringa di numeri risulta essere di difficile memorizzazione per l'uomo ed è per questo motivo che viene utilizzato un sistema dei nomi di dominio (DNS) che traduce ciascun indirizzo IP in una sequenza di caratteri alfanumerici (che rappresentano il nome di dominio) più facilmente memorizzabili per l'utente perché di solito si riferiscono al nome del titolare del sito o alla sua attività. Il DNS non è altro che uno strumento che traduce e gestisce gli indirizzo IP per facilitare l'utente nella navigazione, permette cioè di risalire, in maniera trasparente per l'utente, da un nome di dominio ad un indirizzo IP e viceversa.

Per quanto riguarda la sua struttura, ogni nome di dominio, cioè ogni indirizzo alfabetico, si compone di due parti: la parte situata all'estrema destra il cd. TLD (Top level domain), che è composto da due o tre lettere e identifica l'attività svolta dal sito (com, org, edu, ecc.) oppure la sua appartenenza geografica ( it., uk., fr, ecc. ), e la parte situata all'immediata sinistra del top level domain, il cd. SLD (second level domain), che può essere scelto liberamente dall'utente utilizzando qualsiasi lettera o sigla purché non superi il limite di 24 caratteri complessivi.

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